«La natura dell’organismo può essere compresa solo come un tutto, perciò il grande errore dei nostri tempi nella cura del corpo umano è che i medici tengono separata l’anima dal corpo» Ippocrate III sec. a.C.
Lo stress è la risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita valutati come eccessivi o pericolosi: la sensazione che si prova in una situazione di stress quindi è di essere di fronte ad una forte pressione mentale ed emotiva.
Lo stress favorisce l’adattamento ai numerosi stimoli, sia fisici che mentali, ricevuti ogni giorno.
Le fasi dello stress
Hans Selye nel 1976 ha definito la risposta dell’organismo allo stress come “Sindrome generale di adattamento” e ne ha individuato tre fasi:
- La fase di allarme
Viene attivato il sistema nervoso autonomo a fronte di eventi stressanti intensi;
- La fase di resistenza
L’organismo stabilizza le sue condizioni e si adatta al nuovo tenore di richieste;
- La fase di esaurimento
Se il fattore stress permane oppure se l’organismo non è in grado di mettere in atto delle risposte adeguate, si registra un abbassamento delle difese immunitarie e la successiva comparsa di sintomi fisici, fisiologici ed emotivi
Lo stress positivo e lo stress negativo
Lo stress viene chiamato positivo o eustress quando un quantitativo medio consente di mobilitare energie per affrontare più prontamente un compito (ad esempio concentrarsi per un esame oppure affrontare una gara sportiva, o un nuovo lavoro); quando invece lo stress è eccessivo impedisce all’organismo di reagire, e viene chiamato stress negativo o distress.
Le conseguenze dello stress negativo
Yerkes e Dodson (1908) hanno rappresentato i livelli dell’attivazione psico-fisica in relazione alla performance in un grafico “ad U invertita” che mostra come a livelli di stress minimo, l’organismo non si attiva, mentre quando lo stress è eccessivo diventa paralizzante per l’individuo.
I compiti, le difficoltà o gli eventi che provocano lo stress sono noti anche come stressors, ed alcuni esempi sono:
- eventi della vita spiacevoli come la morte di una persona cara, divorzio o separazione, la perdita del lavoro, problemi economici, ma anche eventi piacevoli come il matrimonio, la nascita di un figlio, l’acquisto di una nuova casa
- situazioni lavorative, carico di lavoro eccessivo, scadenze urgenti, relazioni conflittuali con i superiori ed i colleghi
- situazioni sociali, incontri con nuove persone, tensioni o discussioni con persone care, parenti, amici o colleghi
- fattori biologici, malattie, traumi fisici, disabilità fisiche
- fattori ambientali, il freddo o il caldo intenso, ambienti rumorosi o inquinati, calamità naturali, come terremoti, alluvioni etc.
- paure, timore di fallire un compito, di parlare in pubblico, di volare, etc.
Stress o ansia?
Lo stress è una riposta emotiva causata tipicamente da un fattore scatenante esterno, mentre l’ansia può scaturire anche da fattori interni. L’ansia si può definire come l’anticipazione apprensiva di un evento negativo futuro, reale o temuto. Sia lo stress che l’ansia lievi possono essere gestiti attraverso l’attività fisica, l’alimentazione sana ed una buona igiene del sonno.
Quando invece sono eccessivi e protratti nel tempo, hanno manifestazioni fisiche e mentali come:
- irritabilità,
- insonnia,
- difficoltà di concentrazione,
- stanchezza,
- dolori muscolari,
- disturbi digestivi
Queste manifestazioni possono influenzare negativamente il funzionamento quotidiano dell’individuo. Si evitano le situazioni o i luoghi ad esempio in cui le persone si sentono in ansia.
Come rispondere a situazioni di stress e ansia
Lo psicologo può effettuare diagnosi, identificare se si tratta di un periodo stressante o di un disturbo d’ansia (ansia generalizzata, ansia sociale, ansia per la salute, agorafobia, fobie, attacchi di panico), e fornire strumenti per fronteggiare la situazione.
Può insegnare per esempio tecniche di assertività, tecniche immaginative, oppure tecniche di rilassamento che mirano a controllare e gestire le risposte fisiologiche. Imparando a controllare queste reazioni, si può raggiungere uno stato di rilassamento, evitare che lo stress diventi cronico ed aumentare il proprio senso di benessere.
Il rilassamento come risposta a situazioni di stress e ansia
Alcune delle tecniche di rilassamento più efficaci sono il rilassamento muscolare progressivo Jacobson ed il training autogeno. Entrambi le tecniche determinano un rilassamento muscolare e viscerale e quindi uno stato di rilassamento e distensione psichica.
Lo scopo è quello di favorire progressive modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività organica, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza.
Tra i benefici più noti delle tecniche di rilassamento si distinguono
- il recupero di energia
- il miglioramento della memoria
- l’accrescimento di autocontrollo
- la modificazione dei disturbi psicosomatici come ad esempio le alterazioni del sonno, la cefalea muscolo-tensiva, i dolori muscoloscheletrici.
Mindfulness per stare bene
Un’altra tecnica molto autorevole per la gestione dello stress è la Mindfulness, introdotta negli anni ’70 dal Prof. Kabat Zinn presso la Stress Reduction Clinic dell’Università del Massachusetts. Si tratta di una tecnica riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, utilizzata in tutto il mondo con ottimi risultati. La mindfulness, detta anche pratica meditativa di consapevolezza, permette non solo di gestire efficacemente lo stress ma anche di vivere appieno il momento presente in modo consapevole, evitando che i pensieri negativi causino disagio e compromissione del benessere psicologico.
Le abilità per il benessere
Lo psicologo può inoltre potenziare le Life Skills, o “abilità di vita”. Si tratta dell’insegnamento delle strategie comportamentali e cognitive utili per gestire vari tipi di situazioni che causano lo stress.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il potenziamento delle Life Skills è lo strumento privilegiato per la prevenzione e la promozione del benessere. Le Life Skills sono abilità e competenze personali e sociali che permettono di mettersi in relazione con gli altri, adattarsi alle varie situazioni, e di far fronte efficacemente alle richieste e alle pressioni della vita quotidiana.
Queste abilità e competenze si possono raggruppare in tre categorie:
- Emotive: autoconsapevolezza, gestione delle emozioni, gestione dello stress
- Cognitive: problem solving, decision making, pensiero critico, pensiero creativo
- Relazionali: empatia, comunicazione efficace, capacità di relazioni interpersonali